Il nostro "zio Peppino"
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Written by Franco Valva
Wednesday, 22 April 2009

Il 2 maggio 2009 a Teora (AV), nel sessantacinquesimo anniversario dalla scomparsa (Napoli 11-08-1921 / Teora 05-05-1944), si terrà una commemorazione del carabiniere Giuseppe Migliore “L’Eroe di Teora”, eroicamente immolatosi  per salvare la vita a tre giovani teoresi, per tutti noi il mitico (alla lettera) Zio Peppino, essendo cresciuti nel suo culto pur non avendolo mai conosciuto ma al quale tutti ci siamo profondamente affezionati attraverso i racconti appassionati dei nostri genitori, come è giusto che sia per le persone veramente speciali.

L’aver visto, per la prima volta, le sue immagini rocambolescamente recuperate da vecchissimi negativi, gelosamente e pudicamente conservati da un’altro zio, mi ha molto emozionato e indotto ad una riflessione: la dimensione dell’ovvio.

All’Eroe diamo una connotazione astratta, come se si trattasse di una entità appositamente concepita quindi predestinata, che ci commuove ma senza  scuoterci veramente nel profondo dell’anima. Egli, invece, era una persona, una  persona con una vita vera. Un bello ed elegante giovane con un futuro radioso davanti, primogenito di una numerosa e calorosa famiglia alla quale era molto legato.

Un giovane uomo con i suoi sentimenti, le sue aspettative, le sue ansie, i suoi crucci, le sue gioie e la sua gran voglia di vivere.

Non deve ingannare la definizione, comunque corretta, che gli è stata attribuita di “giovane carabiniere ausiliario da poco in servizio a Teora”, Zio Peppino viene chiamato alle armi  nel 1940, a gennaio del 1941 era in friuli e nel 1942  sul fronte albanese, quindi nel 1944 lo si può definire un vero “veterano di guerra”. Quando è intervenuto per sottrarre a tre ragazzini teoresi il loro tragico oggetto di gioco, una bomba a mano, sapeva perfettamente cosa stava facendo avendone piena consapevolezza e competenza, decidendo, con cognizione di causa, di mettere a repentaglio la sua stessa vita per salvare, come fu, quella di tre innocenti ragazzini.

Non era un predestinato ma un uomo che aveva fatto una scelta, sapendo che quella scelta poteva rappresentare la fine del Suo sentiero, senza minimamente pensare che quello è il sentiero degli eroi.

 

 

 

 

 

 

Last updated ( Sunday, 28 February 2010 )
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